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BORSE & MERCATI/ Le scelte tecniche che possono determinare rialzi e ribassi

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BORSE & MERCATI/ Le scelte tecniche che possono determinare rialzi e ribassi

Una settimana – quella trascorsa – caratterizzata da un ulteriore rialzo sui mercati azionari internazionali e dal parallelo ribasso dell’opposta asset class obbligazionaria. A corollario di queste tradizionali componenti di portafoglio si evidenzia la plusvalenza registrata dalle materie prime che, attraverso il loro CRB Index, si riportano in prossimità dell’importante gap down del marzo scorso. Anche il versante della volatilità ha registrato una significativa riduzione con il proprio indice Vix in flessione e un minimo settimanale a 20,28 punti: nell’arco di questa giornata è importante sottolineare come gli scambi abbiano comunque oltrepassato l’indicato valore pari a 24,64 per successivamente attestarsi in area 22 punti, ovvero in piena corrispondenza del più volte citato gap up di febbraio.
Il target sull’indice Vix appare confermato a 18,21 punti (chiusura definitiva del gap) e, non si può escludere, come tale obiettivo possa essere conseguito nell’intraday di una singola giornata con successivo e immediato pullback oltre la soglia psicologica dei 20 punti. Solo mediante una chiusura in prossimità di 18,84 potremmo assistere a un movimento ribassista maggiormente continuo e caratterizzato da un ulteriore downside a quota 17,27 punti.
Obbligato il monitoraggio della resistenza coincidente a 24,11 punti che, in caso di violazione, agevolerebbe un ritorno degli scambi oltre area 26. Quest’ultimo scenario potrebbe concretizzarsi qualora i mercati azionari – da noi sintetizzati dal sottostante MSCI World Usd – dovessero riportarsi nuovamente al di sotto dei 2.350 punti.
All’auspicato traguardo di nuovi massimi è mancato poco più di un punto percentuale (1,60% circa) e la resistenza dinamica posta a 2.375,94 è stata raggiunta e oltrepassata. Nelle prossime giornate, l’assenza di un numero sufficiente di scambi giornalieri oltre i 2.400 punti comporterebbe un indebolimento complessivo (sia grafico che algoritmico) con serie ripercussioni sull’andamento dei prezzi e la diretta negazione di poter assistere a nuovi record.
Situazione opposta, e pertanto favorevole in ottica di brevissimo periodo, risulta fondamentale l’osservazione dei 2.400 punti quale “soglia target” al fine di poter sfruttare un eventuale upside in caso di superamento: una chiusura superiore – anche di pochi centesimi – permetterebbe la continuazione dell’attuale trend rialzista con potenziale rialzo anche oltre i 2.500 punti entro la fine di agosto.
Al pari dei mercati azionari internazionali, anche la componente obbligazionaria rappresentata dal JPM GBI Gl. Usd, potrebbe gratificare ulteriormente i suoi investitori. La precedente ipotesi di ritracciamento a quota 605,51 si è praticamente verificata nel corso dell’intera ottava (con eccezione della prima seduta). Il minimo settimanale a 601,35 punti appare coerente con la chiusura del recente gap up la cui base si presentava in coincidenza del proprio massimo a 601,79. Sull’attuale impostazione grafica può gravare il solo ritorno del livello dei prezzi al di sotto del supporto statico posto a 595,75 punti poiché, in caso di sua violazione, l’indice vedrebbe il proprio valore riportarsi a ridosso di area 585,72. Nuovi massimi in caso di superamento della resistenza dinamica a 605,15 con target a 609,78 punti.
Il nostro outlook negativo sul decennale tedesco (rif. Future Bund) – rinnovato più volte nel corso dei nostri appuntamenti settimanali – ha beneficiato del deciso ritracciamento avvenuto nel corso della trascorsa ottava. Quota 176,92 punti è stata violata con scambi giornalieri che hanno interessato la controparte rappresentata dai compratori: sul mercato i singoli contratti venivano venduti sul cosiddetto “Denaro” anziché attendere l’acquisto sulla “Lettera”. Questa dinamica ha caratterizzato ben tre giornate consecutive che, di fatto, hanno riportato i prezzi a registrare un minimo settimanale a 175,25 punti (ben oltre il nostro target). Un’eventuale violazione del supporto a 175,19 favorirebbe l’estensione dell’attuale trend ribassista di brevissimo periodo con obiettivo inferiore ai 174,69 punti. Scenario rialzista invece, in caso di ritorno oltre area 175,96 con primo target a quota 176,74.
Le commodities vedono il prezzo dell’oro come principale driver oggetto di posizionamento dopo l’eclatante donwside registrato nel corso delle recedenti sedute. Per chi fosse comunque positivo sul futuro del lingotto gli attuali prezzi possono rappresentare una prima soglia di ingresso. Viceversa, un’osservazione più estesa e comprendente le possibili implicazioni e correlazioni intermarket tra le varie asset class, vedono un miglior price entry in corrispondenza di area 1.829 dollari: come ovvio, tale ipotesi, si caratterizzerebbe per un orizzonte temporale di breve/medio termine.
Un focus particolare al prezzo del petrolio appare doveroso poiché ci aspettiamo un forte e significativo movimento direzionale. Tenuto conto dell’attuale momento (trading range molto circoscritto) riteniamo troppo rischioso un eventuale posizionamento nonostante i principali leading indicators siano orientati al ribasso (ma non ancora seguiti dai meno sensibili lagging indicators). Nell’attesa di ulteriori elementi, rimaniamo convinti nel poter assistere a un inconsueto incremento di volatilità sul livello di prezzo.
I mercati valutari stanno parzialmente contribuendo alla nostre precedenti indicazioni. Sul principale cross (Eur/Usd) confermiamo il nostro posizionamento che attualmente risulta in essere e in attesa di possibili incrementi. Relativamente alle ultime due operazioni, il long sul rapporto Usd/Jpy ha prontamente beneficiato del ritorno atteso stimato mentre, lo short su Gbp/Usd, ha mancato il target di pochi pips. Per quest’ultimo, viene confermato la precedente view ma con l’inserimento di uno stop in caso di superamento di soglia 1,3153.
Per la settimana in corso ci aspettiamo il consueto calo dei volumi che caratterizza questo periodo estivo. Non crediamo che durante questa ottava potremmo assistere a market movers in grado di poter influenzare le dinamiche dei prezzi che, invece, sembrano essere maggiormente influenzabili da scelte di natura tecnica (sia grafica che algoritmica). Per tale motivo, il nostro orientamento privilegerà un monitoraggio ancor più attento e scrupoloso rispetto alle scorse settimane poiché, al celebre “il denaro non dorme mai” è opportuno affiancare anche “il denaro non va mai in vacanza”.
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