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CDM, DOMANI VOTO SCOSTAMENTO BILANCIO E DEF/ 40mld su Decreto Sostegni bis: le novità
Il Consiglio dei Ministri si è concluso attorno alle ore 13.30 e di fatto si riaggiorna a domani per il voto finale sia sullo scostamento di bilancio che sul Def. Come sottolinea l’ANSA su fonti di Governo appena arrivate, il via libera dell’esecutivo arriverà solo domani nel nuovo Cdm ancora da convocare: nella riunione di oggi, quindi, non c’è stato alcun voto in Cdm sul nuovo scostamento mentre si è discusso sui due documenti presenti dal Ministro dell’Economia Daniele Franco valutando tutti gli specifici dettagli.SCENARIO LIBIA/ “Italia-Turchia, una guerra fredda con la regia Usa”
La cifra pattuita al momento sarebbe confermata sui 40 miliardi complessivi di extra-deficit: 20 per ristori diretti alle aziende, altri 15 per completare il Decreto Sostegni bis e 5 per il fondo completamente al Recovery Plan. Il premier Mario Draghi ha scelto di convocare nei prossimi giorni i partiti per un confronto sul nuovo testo del PNRR prima dell’approdo in Cdm previsto per la prossima settimana: i singoli ministri interverranno sul Recovery Plan nella Conferenza unificata con Regioni, Comuni e Province oggi, domani e anche mercoledì 21, mentre Draghi riferirà alle Camere lunedì 26 e martedì 27 aprile. Al termine del Cdm odierno, un ministro raggiunto da Rai News 24 spiega «il nuovo scostamento di bilancio non è escluso che possa salire a 42-43 miliardi, anche se al momento siamo fermi a quota 40».Scostamento di bilancio: quanti miliardi e per fare cosa/ Ristori e “scarti” Recovery
OGGI CONSIGLIO DEI MINISTRI
Alle 11.30 il Governo Draghi ha convocato il nuovo Consiglio dei Ministri per esaminare la relazione da mandare in Parlamento coni la richiesta per uno scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro, utili a finanziare il prossimo Decreto Sostegni bis. La crisi economica e le chiusure per la pandemia attanagliano imprese e lavoratori del Paese e per questo l’esecutivo si appresta a rilanciare il piatto dell’extra-deficit per anticipare le riaperture quantomeno con qualche ristoro-indennizzo anche a fondo perduto.
È atteso anche il Def (Documento di Economia e Finanza) anche se il testo potrebbe badare di qualche ora ed essere affrontato definitivamente in un secondo Cdm già domani: l’intento di Draghi e del Ministro MEF Daniele Franco è quello di chiudere la partita dei “bilanci” e “sostegni” in questo settimana per concentrarsi nella prossima alla duplice azione parallela, riaperture di maggio e sopratutto Recovery Plan (testo da limare e mandare poi definitivamente entro il 30 aprile in Europa).“DRAGHI SILURA SPERANZA?”/ “No” da Chigi ma Ministro minato da scandalo Oms e vaccini
SCOSTAMENTO DI BILANCIO DA 40 MILIARDI: LE ALTRE NOVITÀ
Con questi nuovi 40 miliardi di euro di scostamento di bilancio, dall’inizio della pandemia sono stati 180 i miliardi complessivi utilizzati dai Governi Conte e Draghi per finanziare e “ristorare” l’economia nazionale in ginocchio per pandemia e lockdown: dopo la lunga scia di proteste di questi giorni specie tra commercianti e attività più colpite dalle chiusure, il Governo prova a varare un Decreto (il Sostegni bis) che in tempi rapidi possa dare un rapido “respiro” alle aziende in attese delle concrete riaperture dal mese di maggio in poi. I ristori previsti nella bozza della relazione sullo scostamento di bilancio sono circa la metà della cifra totale (dunque 20 miliardi) e saranno elargiti sotto forma di contributi a fondo perduto per due mensilità (e non una soltanto come nel precedente decreto Sostegni), con le consuete modalità di assegnazione ed erogazione.
Oltre ai ristori, le misure che verranno aggiunte nel nuovo Dl Sostegni riguardano la riduzione dei costi fissi (sgravi su bollette e affitti), il congelamento del canone Rai per i locali commerciali ma anche taglio Imu per beni strumentali e nuovo rinvio di Tosap e Cosap (per i ristoratori). In tutto sono 35 i miliardi di euro su 40 che andranno al sostegno dell’economia nazionale, con restanti 5 da destinare invece al fondo pluriennale per finanziare le opere ritenute strategiche dal governo ma non comprese in quelle finanziate con i 191 miliardi del Recovery fund, come ha spiegato il Ministro dell’Economia Franco.
QUANDO ARRIVA IL DEF: LA SITUAZIONE
Entro il 30 aprile il Governo Draghi dovrà consegnare la versione definitiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per l’inizio della valutazione sul Recovery Fund (primi fondi elargiti entro luglio 2021): per questo motivo l’esecutivo proverà già oggi in Cdm a incardinare e risolvere alcuni nodi rimasti nel complesso Recovery Plan nazionale. Come anticipato dall’Agenzia ANSA, il piano da presentare per il Next Generation Eu si sovrappone al Piano nazionale di riforma che tutti i Governo sono solitamente chiamati ad allegare ogni anno al Def, dove si spiegano a Bruxelles i progetti di riforme e si risponde alle raccomandazioni della Commissione Europea. L’intento del Premier Draghi pare quello di unire assieme i due piani in un unico documento – il Pnrr per l’appunto – con i primi dettagli già presenti oggi nello scostamento di bilancio, vedi la voce Fondo “complementare”. Si tratta di un fondo pluriennale da 4-5 miliardi l’anno a partire dal 2022 e con un primo finanziamento di minore entità già in questo 2021. Costo totale tra i 20 e i 30 miliardi, come indicato dal Regioniere Generale dello Stato, Biagio Mazzotta, qualche giorno fa in audizione in Parlamento.
Il Def ospiterà tutte queste indicazioni e probabilmente anche per questo motivo potrebbe non essere pronto nel Cdm odierno, bensì essere discusso domani o al più tardi venerdì, una volta risolti tutti i nodi e le divergenze tra le diverse anime della maggioranza. La contrazione attesa nel primo trimestre 2021 dovrebbe portare a una revisione al ribasso del Pil tendenziale (poco sopra il 4%), a fronte dell’obiettivo del 6% fissato nel Def dell’autunno, con un effetto di trascinamento sull’indebitamento netto. Come riporta l’AGI, «Il primo scostamento da 32 miliardi con cui è stato finanziato il decreto Sostegni ha già portato la previsione del disavanzo 2021 dall’obiettivo del 7%, indicato nella Nota di aggiornamento al Def, all’8,8 per cento del Pil. Ora la nuova richiesta di extra deficit farebbe innalzare l’asticella verso quota 11%». Tanto il Def quanto lo scostamento di bilancio saranno portati in Parlamento per le votazioni nella settimana del 22 aprile mentre entro il 30 il Recovery Plan sarà inviato a Bruxelles.
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