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ELEZIONI ANTICIPATE?/ Il pressing di Francia e Cina per evitare il voto
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Al momento non è chiaro se ci saranno elezioni e se sì quando. Le forze che vogliono evitarle sono cementate dal comune obiettivo di non dare alla Lega e alleati una maggioranza netta. La Francia, apertamente, e la Germania, silenziosamente, appoggerebbero un qualsiasi Governo che convergesse con loro per evitare che l’Italia, in alleanza con gli Stati Uniti e il Regno Unito, impedisse la compattazione di una Ue post Nato e terza forza non allineata nella guerra economica, ma in realtà politica per la supremazia planetaria, tra America e Cina. Anche Pechino favorirebbe un Governo italiano europeista-neutralista per staccare l’Ue dagli Stati Uniti.
Da un paio di mesi si osservano crescenti influenze esterne, anche spiegazione del perché il M5S abbia fornito a Ursula von der Leyen una manciata di voti senza i quali sarebbe stata bocciata nel Parlamento europeo. Pertanto la pressione non solo per rinviare le elezioni sperando in un’erosione del consenso alla destra, ma anche per fare durare un qualsiasi Governo euroconvergente aperto a interessi francesi (e cinesi) è molto forte sul Quirinale e questo più volte ha mostrato di non essere insensibile a essi. E potrebbe trovare una maggioranza, pur minima, in Parlamento considerando che tanti parlamentari non vogliono elezioni.
La richiesta di elezioni ha forza minore, ma una chiarezza e una legittimità democratica maggiori. Ciò implica il rischio di una spaccatura conflittuale tra la maggioranza sociale e quella parlamentare in caso di rifiuto delle elezioni ed è ipotizzabile che il Quirinale non voglia correrlo. Anche perché in tal caso l’America interverrebbe e l’Italia diventerebbe campo di battaglia in una guerra tra Ue e Stati Uniti, questi e la Cina e tra Francia e Italia. Per evitarla ci vuole un Governo solido con una maggioranza netta che abbia i poteri per gestire i giochi di potenza senza subirli con danno della nazione.
Scenario economico. Nel caso di rinvio delle elezioni è ipotizzabile un premio dall’Ue in termini di flessibilità. Ma questa sarà limitata per mantenere l’Italia sotto pressione, prolungando una stagnazione deindustrializzante. In caso di elezioni vi sarà un atteggiamento punitivo della Commissione per spaventare gli elettori, ma potrà essere bilanciato dal sostegno statunitense nel mercato finanziario e attutito da una posizione atlantica, ma eurocompatibile, del centrodestra.
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