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Reddito di cittadinanza, altri 4 miliardi fino al 2029/ Niente tagli, ma ricalcolo…
Il governo ha deciso di destinare altre risorse al reddito di cittadinanza, altri 4 miliardi per la precisione, praticamente quanto riservato alla Sanità. La novità è indicata all’articolo 68 della Legge di Bilancio 2021. Questa somma si aggiunge ai 10 miliardi già spesi quest’anno per l’assegno. Nello specifico, l’autorizzazione di spesa è incrementata di 196,3 milioni di euro per l’anno prossimo, 473,7 milioni di euro per il 2022, 474,1 milioni di euro per il 2023, 474,6 milioni di euro per il 2024, 475,5 milioni di euro per il 2025, 476,2 milioni di euro per il 2026, 476,7 milioni di euro per il 2027, 477,5 milioni di euro per il 2028 e, infine, 477,3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2029.
In una fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria, i fondi per la Sanità restano limitati e sostanzialmente simili a quelli del reddito di cittadinanza, che d’altra parte si è rivelato cruciale dal punto di vista economico per alcune famiglie durante la fase più complessa della pandemia Covid.
REDDITO DI CITTADINANZA: NIENTE TAGLI, MA RICALCOLO…
Visto che il 2020 è stato un anno drammatico anche dal punto di vista economico, sono aumentate le famiglie che hanno fatto richiesta del reddito di cittadinanza, secondo i dati Inps. Forse anche per questo si è deciso di incrementare le risorse per il sussidio con la Manovra, che però apporta delle novità anche per la pensione di cittadinanza. Dal 1° gennaio 2021, infatti, verrà erogata con altre prestazioni previdenziali di Inps. Per chi percepisce il reddito di cittadinanza non sono previsti cambiamenti sull’importo. C’è però la sicurezza che se aumenteranno ulteriormente i beneficiari, tanto da far salire la spesa annua di questa misura, non ci saranno tagli di questo sussidio come invece prevedono le clausole di salvaguardia. D’altra parte, è bene ricordare che ci sarà comunque l’anno prossimo un ricalcolo del reddito di cittadinanza, in quanto col rinnovo obbligatorio dell’Isee verrà rivalutata la situazione economica del nucleo familiare che percepisce il sostegno. Se emergerà un miglioramento, scatterà un taglio (o la decadenza), altrimenti l’importo sarà superiore a quello attualmente riconosciuto.
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