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Sciopero benzinai domani 14 dicembre 2020/ Impianti fermi per esclusione da ristori
Sciopero dei benzinai da lunedì 14 dicembre 2020. Lo stop degli impianti di distribuzione dei carburanti comincerà alle ore 19 sulla rete ordinaria, dalle 22 invece su quella autostradale. Si protrarrà fino a mercoledì 16 dicembre 2020, fino alle 15 sulla rete ordinaria, fino alle 14 invece su autostrada. La conferma in merito alla mobilitazione proclamata dai sindacati di categoria è arrivata venerdì. Esclusi dalle categorie che possono beneficiare delle misure di sostegno inserite nel Decreto Ristori, i benzinai hanno chiesto alle istituzioni, tramite i propri sindacati di categoria, al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli un confronto con le parti sociali. Dall’autorità garante degli scioperi invece è arrivato l’invito alla moderazione, quindi i benzinai lo hanno accolto solo a metà, optando per la riduzione di circa mezza giornata dello sciopero, che era inizialmente previsto fino alle 6 del mattino del 17 dicembre su rete ordinaria e fino alle 7 su quella autostradale.
SCIOPERO BENZINAI DA DOMANI: NODO ESCLUSIONE DA RISTORI
I sindacati dei benzinai hanno avuto un primo incontro con Alessia Morani, sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio lo hanno definito «incoraggiante», ma al tempo stesso «interlocutorio». Per i sindacati l’esclusione dei benzinai dai ristori desta preoccupazione «per la tenuta economico/finanziaria delle gestioni, chiamate a garantire la continuità e la regolarità del pubblico servizio essenziale». A tal proposito, domani dovrebbe tenersi un nuovo incontro tra parti e governo.
Nelle stazioni di servizio potrebbero essere esposti cartelli, spiega l’Eco di Bergamo, con le scuse agli automobilisti e un messaggio eloquente: «Con l’obiettivo di sopravvivere, i gestori sono costretti a chiudere gli impianti ora – come forma estrema di protesta – per non chiudere per sempre». Renato Mora, presidente del Gruppo Benzinai Ascom Confcommercio Bergamo e consigliere Figisc Confcommercio, ha spiegato che «al Governo i gestori hanno già rappresentato che, senza vendite, (e con margini unitari di circa 3 centesimi a litro), non hanno più risorse economiche per approvvigionare gli impianti del carburante necessario».
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